Flavio D Amato

Flavio D Amato SM Expert; Process
Quality Analyst;
Lektor włoskiego;
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Temat: Gli Italiani si sentono Italiani?

Articolo molto interessante. Cosa ne pensate?

"Non è questa l’Italia che voglio. Un Paese dove un ragazzo viene lasciato al suo desolato destino”. “Garibaldi e Cavour si rivoltano nella tomba”. “In una terra dove ognuno pensa ai propri interessi più che al prossimo e dove i politici sono assetati di potere, viene meno il senso di appartenenza”.

Mentre si preparano i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità, "Io donna" ha invitato alcuni insegnanti a porre agli studenti una domanda precisa: ti senti italiano? I risultati, vedi i virgolettati sopra, sono sconfortanti (per gli adulti). L’italianità resta qualcosa di vago, al Nord come al Sud (con qualche eccezione). Prevale il campanile, la distanza dal Palazzo.

L’idea è nata da un libro appena pubblicato da Laterza, Scusi, lei si sente italiano? Abbiamo posto ai ragazzi la domanda. Ci sono stati tanti no. I sì erano vaghi, pieni di “però”: mi sento italiano però stiamo cadendo a pezzi, però i politici pensano solo alle escort, però mi sento soprattutto romano».


«Solo 6 su 25 hanno risposto di sì» dice Monica Cartia, professoressa di Lettere dello scientifico Giuseppe Peano di Monterotondo, alle porte di Roma. «Hanno ammesso di non identificarsi in un Paese da cui se ne andrebbero volentieri. “So che dopo il diploma dovrò partire per l’estero” ha scritto un ragazzo. “Da noi i trentenni stanno ancora a casa”. C’è già tanta amarezza a 16 anni. Altro che amebe, come vengono spesso dipinti gli adolescenti!» Gli studenti di Monterotondo leggono i giornali, guardano i Tg. Ma la parola “patria” li lascia indifferenti.

Va peggio in Veneto, dove alla banalità positiva su un Paese di “buona cucina- belle donne”, che sembra presa in prestito dagli adulti, i ragazzi aggiungono un giudizio pesante sugli immigrati, definiti tout court “un problema” e “criminali” , oltre al fatto che “hanno comportamenti selvatici”, come scrive uno studente di Legnago, provincia di Verona. Nessuno sconto neanche ai meridionali “che non rispettano le regole e non pagano le tasse”. «Ho chiesto: “ti senti italiano?” a 31 alunni e ho avuto 11 no e 20 sì. Ma le motivazioni sono le stesse per entrambe le categorie: la classe politica è giudicata pessima, e questo non favorisce il senso di appartenenza» sottolinea Mirella Zanon, insegnante in due superiori di Legnago. «Di positivo c’è il ricordo degli eroi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Di estremamente negativo il fatto che due studenti chiedano la pena di morte. Il modello vincente? La Cina, nuova grande potenza. Mentre il Risorgimento è lontano».

Ma la sorpresa arriva dagli stranieri. «Una studentessa malgascia mi ha detto: voglio conoscere il mio passato. Intendendo il Risorgimento» racconta Maria Letizia Belardelli, del linguistico Caetani di Roma. «I miei sei stranieri si sentono più italiani degli altri: sono orgogliosi della Repubblica Romana di Giuseppe Mazzini, hanno il mito di Giuseppe Garibaldi». Conferma Licia Rossi, docente al professionale Sassetti - Peruzzi di Firenze: «In prima siamo noi a studiare la storia del Paese da cui arrivano. Mentre in quinta sono loro a chiedere di sapere tutto sull’Unità d’Italia». Licia Rossi sta preparando con i suoi studenti (6 italiani, 11 stranieri) un libro sulla Toscana pre e post unitaria. I più entusiasti del compito? Proprio quelli venuti da lontano. «Ormai non si sentono più cinesi o romeni ma italo-cinesi e italo-romeni. E vogliono sapere tutto sul Risorgimento».